Editoriale | Agosto 2022
Estate e disarmo
Nonostante da molti anni il mondo sia divenuto un grande villaggio tutto connesso, quando gli eventi accadono lontano da dove abitiamo siamo abbastanza tranquilli. Di guerre in corso sul pianeta Terra, ad esempio, ce ne sono sempre decine, ma fino a quando tale atroce esperienza non è ricomparsa in Europa rimanevamo spettatori, abbastanza pigri, delle disgrazie altrui. A dire il vero, sono passati solo trent’anni dalla Guerra in Bosnia (1992-1995) e da altri conflitti balcanici durati circa fino al 2001. La memoria delle prime due bombe atomiche fatte esplodere nella storia dell’umanità è molto debole nel sentire comune. Essendo state crudeli vicende accadute lontano da noi, a Hiroshima e Nagasaki in Giappone, e il cui anniversario cade nel cuore dell’estate, cioè il 6 e l’8 agosto, si fa memoria poco di queste tragedie, indebolendo anche la consapevolezza che l’utilizzo di tecnologie nucleari sia qualcosa di impossibile e lontano.
Durante l’estate ci vestiamo di meno, poiché fa caldo. Proviamo a togliere l’umidità, poiché ce n’è troppa. Deponiamo i vestiti per indossare il costume da bagno. Togliamo gli abiti di lavoro per indossare quelli adatti per un’escursione in montagna, per viaggiare, per fare attività diverse dal solito. Perché siamo così incapaci di togliere le armi dalle mani degli Stati, delle persone e indossare abitudini di pace?
Don Giulio Osto
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