Mercoledì
22
Febbraio 2023
Le ceneri
Matteo 6,1
Non praticare la
vostra giustizia…
per essere
ammirati.
Cattedra di san Pietro Apostolo

Ascolto

Gioele 2,12-18

Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libazione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo.

dal Salmo 50

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. 

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. 

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. 

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.

2 Corinzi 5,20-6,2

Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!

Matteo 6,1-6.16-18

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Medito

All’inizio di questa quaresima è uno il messaggio che mi arriva dritto al cuore: stai attenta! Non lo sento come un sempli­ce consiglio, risuona in me più come un imperativo, mi richiama i segnali stradali triangolari di pericolo. Devo stare attenta a non ricercare la giustizia per essere ammirata dagli altri, per far ve­dere agli altri che sono brava, quello che faccio lo devo fare sen­za il bisogno di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, non devo nutrirmi del prestigio che guadagno nei confronti degli uomini se sanno che sono una brava cristiana perché di questo non sarò ricompensata, o meglio, è una ricompensa futile, momentanea, che non aggiunge nulla alla mia persona, che probabilmente ap­paga le mie insicurezze ma non mi rende una persona migliore, insomma è uno sforzo inutile.

E allora per cosa sarò ricompensata? Il brano del Vange­lo mi suggerisce che la mia ricompensa sarà per ciò che faccio nel segreto del mio cuore, per ciò che faccio per il desiderio di farlo e non per dimostrare agli altri che l’ho fatto. Mica facile lasciar fuori gli altri, mica facile vedersela solo con Dio.

Per credere, vivere, sperimentare che Dio mi ricompen­serà per qualcosa che faccio nel buio della mia stanza devo avere con lui una gran relazione, una gran fiducia; per non sentire il bi­sogno dell’approvazione e gratificazione di altri uomini necessito che la mia relazione con Dio sia ben salda. Ecco allora che per questa quaresima vorrei riuscire veramente a portare avanti ciò che nutre questa relazione con il Padre, sia essa l’elemosina, sia la preghiera, sia il digiuno, siano tutte quelle azioni, quelle opere che a lui mi avvicinano. Così da poter essere ambasciatrice, non delle mie azioni ma della sua grazia, del suo amore, della nostra relazione che per me è vita, è salvezza.

Alessandra Dal Toso