Editoriale | Settembre 2024
Sperare e agire con la creazione
La speranza è difficile da definire, perché è qualcosa che si allunga al di là del nostro orizzonte e non è nelle nostre mani. Per quanto possiamo “sperare”, ciò non cambierà il presente, non così come esso agisce intorno a noi. Ma proprio perché essa è al di là del nostro orizzonte, allora è riposta nelle mani di un Altro che la tiene ben salda. È per questo che possiamo sperare per noi, per gli altri, per il mondo. Ed è per questo che la speranza non è solo nostra, ma anche di tutto il Creato. Ma non tutto è riposto solo nella speranza: essa chiede anche un agire che diventi stile di vita, che sappia indirizzare pensieri, azioni, intenzioni verso quel futuro di risurrezione cui tutti siamo chiamati.
Quest’anno più che mai, dunque, è importante agire mettendo in pratica la cura che ci è stata affidata nei confronti del Creato, di cui facciamo pienamente parte, perché mai come oggi siamo stati così vicini a mettere a rischio la salute e la vita del nostro pianeta. Questo mese di settembre è da vivere come tempo in cui mettere insieme speranza e azione, preghiera e stile di vita; è un momento dilatato per fermarsi e chiedersi se ciascuno di noi stia facendo la sua parte; è possibilità che ci viene data per realizzare che quella speranza che ci è stata promessa è davvero per tutte le creature.
Manuela Riondato
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