Domenica
26
Novembre 2023
Solennità di Cristo Re
XXXIV domenica del Tempo Ordinario - Anno A
Matteo 25,40
L’avete fatto
a me
san Corrado

Ascolto

Ezechiele 34,11-12.15-17

Così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine. Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio. Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia. A te, mio gregge, così dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri.

dal Salmo 22

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare. Ad acque tranquille mi conduce.

Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni.

1 Corinzi 15,20-26.28

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte. E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

Matteo 25,31-46

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Medito

«Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Questa frase del Vangelo di oggi la trovo molto vicina alla mia vita, poiché quotidianamente mi sento chiamata a prendermi cura dei bambini che mi sono stati affidati a scuola. Non sempre è facile, perché a volte mi sento sopraffatta dalla stanchezza e dagli aspetti più burocratici a cui devo tenere, ma il brano di oggi risveglia in me quanto la potenza di un sorriso, di un piccolo gesto di gentilezza o di una frase di incoraggiamento possano fare la differenza e permettermi di vedere il Signore farsi presente nella concretezza di ogni giorno.

Ricordo quando qualche mese fa, presa da un grande sentimento di afflizione verso coloro che vivono nella povertà più estrema, continuavo a chiedermi cosa potessi fare per quelle persone, perché non ritenevo giusta la loro condizione: un giorno mia mamma, ascoltando le mie preoccupazioni, mi disse di cominciare prendendomi cura del nonno, che ormai vive da solo da qualche anno, considerandolo così il «povero della porta accanto». Questo fatto mi ha illuminata, perché mi ha aiutata a rendermi conto che a volte non ci accorgiamo di chi ci vive vicino, di chi davvero è il nostro «piccolo fratello» che sta aspettando proprio noi.

Anche la prima lettura richiama l’importanza dell’accoglienza verso l’altro, attraverso la metafora del pastore che si prende cura delle sue pecore, che va in cerca di quella smarrita e che anela ad un senso di giustizia e pace. Quante volte ci possiamo essere sentiti delle pecore smarrite, affaticate o insofferenti, ma consapevoli che c’è un Pastore che ci ama, così come siamo, e che si manifesta attraverso quelle persone che ci sostengono, guidano e accompagnano nei pascoli erbosi della nostra vita. Spesso non ci accorgiamo di tutto questo, perché tendiamo a mettere al primo posto noi stessi e il nostro egoismo, mentre per vivere una vita nella gioia piena è necessario entrare nella logica dell’Amore.

Chiara Mion