Ascolto
Atti 28,16-20.30-31
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
dal Salmo 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza; la terra è piena delle tue creature.
Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore; gioisca il Signore delle sue opere. A lui sia gradito il mio canto, io gioirò nel Signore.
1 Corinzi 12,3b-7.12-13
Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
Giovanni 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Medito
Con l’odierna festa di Pentecoste si conclude il tempo pasquale; si conclude con un dono del Signore e un mandato speciale per ciascuno di noi: lo Spirito Santo. Questa forza unificatrice della Santissima Trinità, come la definisce papa Francesco, così misteriosa, ma tanto presente e vicina a noi che ci unisce formando un solo popolo. Leggendo il brano del Vangelo ho ricordato quel giorno in cui sono andato a trovare una mamma vedova che da un po’ di tempo non vedevo in chiesa, pensando ad una malattia. Mi ha raccontato che il figlio era indagato perché coinvolto, suo malgrado, in un giro poco chiaro e per timore (usò proprio questa espressione) non usciva più di casa. Abbiamo parlato, ho cercato di rasserenarla, ho cercato di infonderle coraggio. La domenica successiva l’ho incontrata in chiesa, mi ha sorriso quasi a dirmi: «Ce l’ho fatta». Gli apostoli sono chiusi nel cenacolo «per timore», vedono Gesù e gioiscono. Ecco l’azione dello Spirito: a quella mamma, come ai discepoli, ha portato un’iniezione di coraggio e fiducia; dalla paura di uscire di casa alla forza di incontrare gli altri. Tutti noi viviamo tempi di dolore e tempi di gioia, ma l’Amore di Cristo, che è lo Spirito Santo, ci aiuta in questo nostro viaggio della vita: dalla paura alla gioia. È la paura che viene dal mondo che non permette alla luce di farsi e farci strada.
Anche san Paolo mi aiuta a riscoprire i doni dello Spirito Santo. Parlando di diverse membra mi ha fatto pensare a mio nipotino che gioca a calcio. Mi ha raccontato che è bravo come portiere mentre i suoi amici sono bravi a tirare in porta e fare goal. Si definiscono una squadra forte, perché dice loro il mister: «Ognuno di voi non gioca per se stesso ma mette a disposizione della squadra le proprie capacità sportive». Così è anche nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità: ognuno di noi, grazie ai doni dello Spirito, ha i propri carismi e le proprie capacità. Non c’è uno che possiede tutti i doni, ma tutti abbiamo dei doni da condividere perché siamo un unico corpo in Cristo.
I doni dello Spirito però non nascondono le nostre difficoltà, amarezze, fragilità quotidiane che spesso ci tolgono la pace, ma ci aiutano a vedere Gesù che viene in mezzo a noi, che ci mostra i segni del dolore della croce, ci mostra tutto il suo amore e ci dice: «Pace a voi». Gesù ora manda noi, con il dono dello Spirito, a proseguire la missione da lui iniziata nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità parrocchiali. Fa’, o Signore, che il dono dello Spirito Santo ci aiuti ad accogliere ed abbracciare la vita di ciascuno senza pregiudizi, facendo esperienza di perdono con se stessi e con gli altri.
Mario e Rosella Marcon