dicembre 2024
UN PUNTO DOPO L’ALTRO
di Elena Curnis
Hai mai lavorato a maglia o all’uncinetto? Conosci qualcuno che coltiva questa passione? Se stai pensando che si tratti di un passatempo da donne di una certa età forse non sei al corrente delle ultime scoperte scientifiche. Intanto sfatiamo il primo mito: non è un’attività esclusivamente femminile, anche se forse i maschi che la praticano sono ancora pochi perché condizionati da alcuni stereotipi culturali. Secondo: non è assolutamente una cosa da vecchi, ma si tratta di un’arte che, se coltivata fin da bambini, facilita lo sviluppo della concentrazione, della creatività, dell’autostima, dell’organizzazione, della coordinazione e della motricità fine. Dunque non un semplice hobby, ma un lavoro artigianale con moltissimi benefici per la mente, il corpo e le relazioni sociali, al punto da essere considerata una forma di terapia occupazionale. Infatti, secondo la scienza la ‘knitting therapy’ è particolarmente indicata per quanti soffrono di ansia, stress, bassa autostima, decadimento cognitivo, stati emotivi negativi e dipendenze varie. Lavorare a maglia, oltre a mantenere l’elasticità delle articolazioni delle mani prevenendo l’artrosi, contribuisce anche ad abbassare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.
E per quanto riguarda la fede? Quale portata simbolica porta con sé il lavoro ai ferri? Infilare un punto dietro l’altro insegna tantissime cose sul nostro percorso spirituale. Immagina di voler confezionare un maglione. Prima di tutto ti servirà il materiale: gli arnesi del mestiere e la lana (la vita, il corpo). Poi dovrai scegliere un modello e procurarti le istruzioni (Gesù Cristo e la sua Parola, il magistero della Chiesa). Avrai poi bisogno di qualcuno di esperto che ti insegni la tecnica e ti supporti quando sei in difficoltà (un padre o una madre spirituale, una comunità che ti forma). Mettendoti all’opera, capirai che ti servirà molta costanza e cura per portare a compimento il progetto. Dovrai prenderti delle pause per sgranchirti le gambe e distogliere lo sguardo per non affaticarti troppo. Sarà bello lavorare a fianco di altri, condividere i progressi, darsi consigli, incoraggiarsi a vicenda. Lavorando al tuo maglione scoprirai che la cura non è perfezionismo; che se si sbaglia ci si può correggere; che per andare avanti a volte bisogna tornare indietro e ripartire. Imparerai, un punto dopo l’altro, che la vera pazienza non ha niente a che fare con la passività, la sopportazione e l’inattività. La pazienza è al contrario una virtù attiva, è la capacità di superare con umiltà le difficoltà e le contrarietà che si presentano un po’ per volta, senza pretendere di farcela solo con le proprie forze e senza perdere di vista l’obiettivo finale.
E se la tua vita spirituale fosse un lavoro a maglia? Che aspetto avrebbe? A che punto ti senti dell’opera? Quali difficoltà stai incontrando? Cosa stai imparando?
Invito all’ascolto a cura di Jenny Bizzo
Lucio Dalla, 4/3/1943, RCA, 1971.
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