Editoriale | Giugno 2023
Corpo e cuore
Se pensiamo al corpo, probabilmente la prima cosa cui lo associamo è la salute: la gioia del muoverci, dell’indipendenza, del fare un’attività sportiva, oppure la fatica della malattia, della sofferenza, della situazione di dipendenza nei confronti di altri. Associamo al corpo anche l’esperienza della nascita e della morte, ma il nostro corpo non è solo questo. Tutto ciò che lo attraversa lascia una traccia indelebile in noi. Attraverso il corpo stringiamo legami profondi, impariamo a conoscere il mondo, assumiamo uno sguardo su di noi, nel bene e nel male. Noi “siamo” il nostro corpo, anche se non siamo solo questo. Percepiamo infatti che andiamo oltre rispetto alla nostra fisicità, noi “siamo” anche il nostro cuore, nel suo significato biblico: la dimensione della coscienza, dei sentimenti, della consapevolezza, della scelta. Due aspetti, corpo e cuore, che dicono la nostra identità e la nostra dignità di esseri umani.
Gesù, al pari di noi, è stato tutto questo. È stato corpo, è stato cuore. Non gli è stato risparmiato nulla dell’esistenza umana: ha vissuto fino in fondo il corpo in continuità con il cuore, offrendo la sua vita liberamente, per amore, fino alla morte in croce. E continua anche oggi a offrirsi per noi nel pane e nel vino, perché anche noi possiamo vivere fino in fondo, come lui, la nostra umanità.
Manuela Riondato
Archivio
Editoriale
TUTTIGennaio 2025
Dicembre 2024
Novembre 2024
Ottobre 2024
Settembre 2024
Agosto 2024
Luglio 2024
Giugno 2024
Maggio 2024
Aprile 2024
Marzo 2024
Febbraio 2024
Gennaio 2024
Dicembre 2023
Novembre 2023
Ottobre 2023
Settembre 2023
Agosto 2023
Luglio 2023
Giugno 2023
Maggio 2023
Aprile 2023
Marzo 2023
Febbraio 2023
Gennaio 2023
Dicembre 2022
Novembre 2022
Ottobre 2022
Settembre 2022
Agosto 2022
Luglio 2022
Giugno 2022
Maggio 2022
Aprile 2022
Marzo 2022
Febbraio 2022
Gennaio 2022
Dicembre 2021