Le parole della liturgia | Febbraio 2025

La struttura dell’anafora

La Preghiera Eucaristica ha un genere letterario proprio. È la preghiera per eccellenza che il sacerdote recita per conto di tutto il popolo, e dialoga con il popolo stesso guidandolo ed esortandolo a partecipare alla preghiera. Dopo le preghiere di richiesta di perdono, nell’atto penitenziale, o di intercessione nella preghiera universale, viene il momento in cui la comunità celebrante esprime la sua lode e azione di grazie a Dio e gli chiede di continuare a operare in questo mistero dell’Eucaristia. La linea interna alla preghiera ha questo andamento: si rende grazie a Dio Padre; si ricorda e si offre ciò che Gesù Cristo ha fatto; si chiede che lo Spirito Santo continui ad operare oggi; si fa tutto questo in unione con la Chiesa. Nella Preghiera Eucaristica si possono ritrovare otto momenti importanti: a) L’azione di grazie: il sacerdote, a nome di tutto il popolo santo, glorifica Dio Padre e gli rende grazie per tutta l’opera della salvezza. b) L’acclamazione: tutta l’assemblea, unendosi alle creature celesti, canta il Santo. c) L’epiclesi: la Chiesa implora la potenza dello Spirito Santo sulle oblate, perché diventino il Corpo e il Sangue di Cristo. d) Il racconto dell’istituzione e la consacrazione. e) L’anamnesi: la Chiesa celebra il memoriale di Cristo. f) L’offerta: la Chiesa offre al Padre nello Spirito Santo la vittima immacolata. g) Le intercessioni: con esse si esprime che l’Eucaristia viene celebrata in Comunione con tutta la Chiesa, sia celeste che terrena, e che l’offerta è fatta per essa e per tutti i suoi membri, vivi e defunti, chiamati a partecipare alla redenzione e alla salvezza ottenuta per mezzo di Cristo. h) La dossologia finale: con essa si esprime la glorificazione di Dio; viene ratificata e conclusa con l’acclamazione del popolo che canta il suo Amen. 

Elide Siviero