La Liturgia è la cautela nel dire Dio. Ci invita a sospendere le nostre parole, quando parla Dio, perché accada un avvenimento concreto e produttivo di salvezza. È l’avvento del parlare di Dio. Se non sospendiamo la nostra inutile verbosità, Dio non riesce a raggiungerci con la sua parola.
Forse alcuni ricordano ancora le diapositive. Non quelle digitali di una presentazione al computer, ma quelle che si potevano prendere in mano e che diventavano la scusa per una serata tra amici. Pellicole colorate su cui erano incise le foto, inserite nel proiettore e poi riflesse su una parete bianca: sembrava di essere al cinema, con l’unica differenza che al posto del film veniva proiettata una trama di ricordi.
La figura di Davide è di fondamentale importanza nel panorama biblico. Da lui nascono tutte le direttive messianiche del giudaismo e anche del cristianesimo che lo rendono senza ombra di dubbio il personaggio più importante di tutto l’Antico Testamento. Ciò che a noi rimane di lui è un esempio di governatore e di uomo a cui l’intero mondo giudeo-cristiano guarda con riverenza.
Dall’1 al 6 agosto migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo sono a Lisbona per vivere insieme la Giornata Mondiale della Gioventù. Il tema scelto quest’anno da Papa Francesco è una citazione del Vangelo di Luca (1,39): «Maria si alzò e andò in fretta».
La celebrazione liturgica propone una duplice mensa: quella della Parola e quella del pane e del vino. Ma in esse Cristo offre alla sua Chiesa un’unica comunione con la sua persona: si dona a noi come Parola viva del Padre e come Pane e Vino eucaristici da assumere.
Quando una persona illustre muore, capita spesso che quella che era stata la sua abitazione diventi un museo. La casa di Dante Alighieri a Firenze, quella di Giacomo Leopardi a Recanati,
Nel Primo Libro di Samuele sono narrate le gesta di Saul, il figlio di Kis, che Dio ha voluto per guidare il suo popolo mentre era assediato dai Filistei;
Il 31 luglio del 1954 una spedizione italiana composta da 30 membri fra alpinisti e ricercatori, guidata dal geologo Ardito Desio, conquista la cima del K2 (8.611 m), la vetta più alta del Karakorum e la seconda montagna più alta del pianeta, nella catena dell’Himalaya.
È mai successo di sentirti altrove I piedi fermi a terra e l’anima leggera andare Andare via lontano e oltre dove immaginare Non ha più limiti hai un nuovo mondo da inventare Sei così altrove che non riesci neanche più a tornare Ma non ti importa perché è troppo bello da restare Nei luoghi e il tempo in cui hai trovato ali, sogni e cuore A me è successo e ora so viaggiare
Una delle formelle che compongono la rinascimentale arca di Sant’Arealdo rappresenta il Cristo legato alla colonna del pretorio in attesa di essere flagellato.
Tra i tesori artistici che si conservano nella Cattedrale di Cremona c’è la rinascimentale Arca di Sant’Arealdo, opera dello scultore Amadeo.
© Euganea Editoriale Comunicazioni srl
via Vescovado 29
35141 Padova
Tel.: 049 82 100 65
e-mail: redazione@albatramonto.it
