Editoriale | Aprile 2023
Una promessa di eternità
Una promessa ha sempre bisogno della conferma del tempo. Non è mai un solo, singolo momento che la risolve, ma il lungo cammino che percorre dal momento in cui viene fatta al momento in cui si realizza. Può passare attraverso momenti travagliati, può addirittura sembrare vana, se non per piccoli, appena percettibili spiragli di fedeltà, ma solo se si ha la pazienza di aspettare, dandole credito fino in fondo, si potrà apprezzarne appieno la forza e la solidità. Vale per un’amicizia, quando si svela nei momenti più difficili, per confermare che è valida sempre e comunque; vale per le promesse che si scambiano due sposi, che hanno bisogno di rinnovarsi continuamente, dentro alle vicende complesse della vita. Così è per la promessa di salvezza di Dio.
Decisa dall’eternità, realizzata nell’Incarnazione, raggiunge il suo culmine con la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Una promessa che si infila dentro alla carne, alle parole tradite, alle promesse umane infrante; una promessa che attraversa la sofferenza, l’atrocità, l’umiliazione, la disumanità, per portare tutto con sé fino alla trasfigurazione della risurrezione. Una promessa che si fa presente nel nostro oggi, perché non è ancora terminata, ma continua nei secoli a trascinarci nella nuova vita in Cristo.
Manuela Riondato
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